Ieri mattina, nei pressi della strada comunale di Contrada Cerro ad Oratino, c’era una ruspa, pronta ai lavori di sbancamento, utili ad installare il ripetitore di telefonia, pare di 25 metri di altezza, che in questi giorni sta dividendo il paese, con opinioni contrastanti e complesse, perfino ambigue se si considerano le motivazioni pro e contro e le autorizzazioni concesse per la realizzazione dell’opera.
C’erano anche i cittadini, ieri, che hanno presidiato la zona, esprimendo il proprio dissenso e chiedendo, in primis all’Amministrazione comunale ed alle altre Istituzioni, quegli interventi necessari soprattutto a tutelare la loro salute.
Intanto oggi il luogo è deserto … nessuna ruspa, nessun lavoratore, nessun presidio.
Il Sindaco Roberto De Socio, dopo aver chiamato ieri le forze dell’ordine e inviato una nota a Dora Catalano, Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio del Molise, ha di fatto ispirato il blocco immediato dei lavori, in attesa soprattutto dei risultati delle richieste rivolte alle varie Istituzioni competenti e alle decisioni prodotte nell’ambito del Consiglio comunale urgente, convocato ad hoc per questa sera.
Interessante ribadire anche le dichiarazioni del Sindaco di Oratino, che afferma come la sua maggioranza sia totalmente contrario alla installazione del ripetitore e di voler intraprendere e favorire tutte quelle azioni, utili ad abbandonare ogni decisione per la posa dell’opera contestata.
Gran parte dei cittadini di Oratino, intanto, continuano ad essere preoccupati, le loro ragioni si basano anche sugli ultimi studi nel mondo che stanno svelando i legami tra l’insorgenza di molti tumori e l’inquinamento elettromagnetico.
Dunque non si sentono tranquilli dalla presenza del ripetitore nelle vicinanze del paese, al punto che molti residenti hanno già espresso la volontà a trasferirsi altrove.
Preoccupazione anche per il valore attuale dei siti, dove i costi dei terreni troverebbero sicuramente dei deprezzamenti, che, in aggiunta all’attuale momento critico economico, sarebbe un vero disastro.