Domani, primo settembre, è una data importante per chi opera nel mondo della scuola, è, infatti, la data del rientro del corpo insegnanti, che inizieranno il viaggio del nuovo Anno Scolastico, quello relativo al 2023/2024, preparando, tra riunioni, incontri e fasi organizzative, l’accoglimento vero e proprio degli alunni e studenti , previsto per giovedì 14 settembre.
I dati, trasmessi, come di consueto dall’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, sembrano essere abbastanza confortanti, perché tutto appare segnato dalla regolarità.
Il Molise, infatti, è il territorio dove tra i primi è stato possibile nominare i docenti.
Il numero degli insegnanti nel complesso è pari ad oltre 5mila, tra posti comuni, di sostegno, di impegno nelle carceri e nell’Istruzione destinata agli adulti.
Un dato che scaturisce da un ultimissimo aggiornamento, effettuato nella giornata di ieri, 30 agosto 2023.
anche nell’ambito del personale ATA la regolarità sembra essere stata raggiunta, soprattutto per alcune nuove immissioni, ben 59 in totale tra assistenti tecnici e collaboratori scolastici.
La realtà scolastica molisana presenta 52 Istituzioni principali, tra esse 2 sono Centri Provinciali per l’Istruzione degli adulti; 39 sono gli istituti presenti nella Provincia di Campobasso e 13 in quella di Isernia.
Delle 52, naturalmente di competenza dello Stato, 28 sono gli istituti comprensivi, 22 gli istituti secondari di Secondo grado e quelle educative, oltre ai Centri destinati alla formazione per gli adulti.
Le paritarie invece sono totalmente 33, 22 in Provincia di Campobasso ed 11 in quella di Isernia.
Gli alunni e studenti, che sono la parte più consistente del pianeta della scuola sono circa 35 mila, oltre 25 mila a Campobasso e circa 9 mila ad Isernia, distribuiti in 2030 classi, circa 1500 nel capoluogo di Regione e poco più di 500 nel capoluogo pentro.
Gli alunni con disabilità sono 1.374.
Sono numeri, naturalmente, che richiamano la diminuzione della popolazione in Molise, un fenomeno che va di pari passo con le condizioni critiche della vita nei nostri territori, soggetti al fenomeno dello spopolamento e della ricerca di serenità in altri luoghi del Paese.
Intanto attendiamo le valutazioni degli operatori sindacali, per le loro analisi e per le eventuali proposte.