Questa mattina, nella Sala delle Cerimonie della Prefettura di Campobasso, la Sezione Regionale di Controllo per il Molise della Corte dei Conti si è riunita per procedere all’Udienza Pubblica sul Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2018.
La seduta è stata aperta dal Presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema, che è tornato nel Molise per l’occasione, mostrando di avere a cuore la macchina amministrativa e giudiziaria dell’istituzione regionale.
Nella immediata successione è stata la volta del Presidente di Sezione Mario Nispi Landi, che ha illustrato al pubblico, formato dalle massime autorità civili, militari e religiose e dagli organi di stampa, l’iter di controllo, le analisi, i dati e le condizioni finanziarie complessive, che insistono nel rendiconto 2018.
Il tutto attraverso la Gestione delle Entrate, quella delle Spese, la Verifica dei Dati Contabili, il Risultato della Gestione Finanziaria e il Pareggio di Bilancio, ma anche l’Indebitamento Regionale e i Derivati Finanziari, tenendo conto naturalmente anche del personale, dei controlli strategici interni, dell’andamento della spesa sanitaria, delle questioni finanziarie relative alle Società Partecipate e tanto altro come il conto complessivo del Patrimonio dell’Ente Regione.
E’ toccato subito dopo al Referendario Domenico Cerqua intervenire parlando della formazione dei debiti fuori bilancio e delle conseguenze sugli equilibri, sottolineando anche il riaccertamento dei residui attivi e le conseguenza sugli stessi equilibri, toccando anche le varie criticità, che si sono avute, nella determinazione degli oneri derivanti dai contenziosi.
Le sue conclusioni, sicuramente non positive, sono state racchiuse, letteralmente, nella considerazione di “criticità che evidenziano la persistenza di gravi carenze, da parte della Regione Molise, nell’applicazione dei principi di base della contabilità finanziaria, in primo luogo del principio di competenza, con disallineamenti di gestione potenzialmente pericolosi per il trattamento degli equilibri di bilancio, oltre che produttivi di possibili danni erariali”.
Ancora un intervento, la Requisitoria vera e propria del Procuratore regionale Stefano Grossi.
Nelle sue lunghe e puntuali considerazioni si è soffermato sui principali dati del rendiconto, sulle risultanze della gestione 2018, sulle varie partecipazioni societarie della Regione, sul disavanzo sanitario, sui controlli interni e sulla spesa per il personale.
Nei prossimi giorni sicuramente cercheremo di illustrare al meglio le varie questioni trattate, oggi ci limiteremo a qualche considerazione: “Suscita perplessità” – afferma il Procuratore – “il fatto che la Regione Molise, anche quest’anno, non abbia adempiuto all’obbligo normativo, che stabilisce l’istituzione di specifici capitoli, dedicati alle spese derivanti dal conferimento di incarichi di studio e di consulenza” e parla di “un grave inadempimento, perché non consente agli organi di controllo di verificare il corretto utilizzo di prestazioni particolarmente delicate sotto il profilo degli obblighi di trasparenza dell’azione amministrativa e del rispetto delle norme sul contrasto alla corruzione”.