Ancora una posizione pessima in graduatoria per il Molise, è la peggiore Regione italiana per quanto riguarda la percentuale di sportelli bancari chiusi negli ultimi 5 anni.
Di poco meglio, infatti occupa il penultimo posto in classifica, l’Abruzzo, che pure mostra una situazione davvero sconfortante.
Sono dati importanti, che rivelano i percorsi qualitativi dei territori, dove la mancanza di punti operativi bancari significa decisamente cittadini in chiara difficoltà non solo economica, ma di chiara valenza sociale.
Il quadro è stato fornito dall’Ufficio Studi e Ricerche della Fisac, la categoria della Cgil, che si occupa essenzialmente dei lavoratori del sistema bancario e finanziario nel Paese.
Nel dossier si sottolineano i Numeri impietosi per la Provincia di Campobasso e ancora di più per quella di Isernia, con almeno il 90% dei cittadini che sono costretti a spostarsi se devono effettuare operazioni bancarie.
“Di fatto” – scrivono gli analisti della Fisac – “il Molise fa storia a sé”.
Pensano che la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli Comuni non sia la causa principale dello spopolamento, ma di certo rappresenta uno dei fattori che lo accelera.
Quando in 8 Comuni su 10 manca una banca, non vuol dire soltanto che manca un luogo fisico per fare alcune operazioni bancarie, ma viene meno un presidio ed un servizio che è utile ai cittadini, risolvendo loro tanti disagi.
Sono fatti perfino culturali, che a caduta determinano problematiche di natura sociale e che spingono i più giovani, che già soffrono di mille problemi e che vedono sempre più lontano un futuro decente nella loro terra, ad andare altrove, magari contribuendo con il loro lavoro a rendere migliore i territori di accoglienza.