Associazione a delinquere, bancarotta e appropriazione indebita sono i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Perugia ad un isernino che insieme ad altri tre imputati, tutti abruzzesi, sono accusati di aver truffato alcune banche e società commerciali per impossessarsi di 25 autoveicoli pagati solo in parte e successivamente rivenduti a prezzo intero, omettendo però gli ulteriori pagamenti.
La vicenda dei raggiri parte dal 2017 fino all’anno successivo. Gli imputati, sotto la lente di ingrandimento dei giudici umbri, inoltre, sottraevano e nascondevano i beni della società fallita procurando danni consistenti ai creditori. Gli investigatori, nel corso delle indagini, hanno scoperto che il gruppo criminale aveva presentato agli istituti di credito bilanci e documenti falsi e un fatturato in attivo superiore ai 5 milioni di euro.
La truffa è venuta alla luce dopo molti mesi di attività investigativa. Il valore complessivo dei veicoli si aggira intorno agli 850mila euro.