La mattina della domenica di Corpus Domini a Campobasso si è presentata mite e soprattutto non piovosa, ed è stato così possibile, per le migliaia di persone accorse in città, accompagnare i 13 Misteri della tradizione e della fede.
Dopo la Santa Messa mattutina, l’uscita delle macchine, i quadri viventi popolati dai vari personaggi, Santi , Angeli, Demoni e alcune figure bibliche, una uscita che, rispetto agli anni passati, è stata anticipata di alcune decine di minuti, soltanto per evitare la pioggia, che, in questi giorni, si presenta ad intermittenza in tutte le ore.
Una festa che si rinnova secondo la tradizione, un evento che da secoli accende la luce delle migliaia di persone che giungono a Campobasso, mischiandosi ai residenti, per dare vita ad una accoglienza senza uguali ai figuranti ed ai protagonisti delle storie che si raccontano, le storie visive di 13 protagonisti della Storia del Mondo, da Sant’Isidoro, il primo della fila, e poi via via San Crispino, San Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, l’Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, l’Assunta, San Michele, San Nicola e il Santissimo Cuore di Gesù.
Il teatro che si consegna al popolo, perché il popolo si possa nutrire della sua Cultura, ma anche a che si rinnovi il legame fortissimo tra tutti, nella dimostrazione di una fede immutabile, nel senso vero ed autentico della Comunità.
Il corteo dei Misteri ha toccato tutti i luoghi del centro della città, quelli dentro le mura e quelli fuori, privilegiando il Corso principale e soprattutto il Municipio, dove hanno potuto accogliere il saluto del sindaco Roberto Gravina e la Benedizione imposta dall’Arcivescovo Giancarlo Bregantini, per poi avviarsi verso il luogo dove le macchine di Paolo Saverio Di Zinno riposeranno, il Museo dei Misteri, dove accoglieranno i visitatori fino al prossimo anno, quando si animeranno di nuovo per un’altra Sfilata, sempre più ricca di spettatori entusiasti e felici di festeggiare con loro la giornata del Corpus Domini.
In serata, intanto, si è svolto normalmente il Concerto di Fabri Fibra nella zona di Selvapiana, la pioggia, che aveva di fatto impedito il concerto del giorno prima, quello di Alessandro Mannarino, non si è fatta vedere e tutti hanno potuto godere delle rime di uno dei più bravi rapper italiani.