La questione sta diventando sempre più difficile, passa il tempo ed ancora non è stato individuato il nuovo Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione.
Un problema in più per la tutela dei molisani, per una figura, la cui assenza impedisce di fatto ogni tentativo di riorganizzare un sistema che si avvicina pericolosamente al più completo collasso.
Da questo provengono le più forti critiche da parte sia del Comitato Pro Cardarelli che di Cittadinanzattiva.
Dal Comitato si sottolineano letteralmente “le disfunzioni e carenze in materia di patologie tempo-dipendenti, di riorganizzazione territoriale e di decentramento sanitario”, si parla della “persistente mancanza di reti per patologie, reti parzialmente redatte ma non ancora autorizzate”, ma anche della “drammatica carenza di personale, della redistribuzione delle risorse sbilanciata in favore del privato, della frammentaria applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza”, tutte cose che “mettono quotidianamente in pericolo la salute e, talora, la vita stessa degli abitanti del Molise”.
Più o meno le medesime critiche vengono dagli associati di “Cittadinanzattiva”, che, attraverso Tonino Aceti, il Coordinatore Nazionale del tribunale per i Diritti del Malato, chiedono “al Ministro della Salute, Giulia Grillo, di mettere fine a questa sospensione del diritto alla salute dei cittadini molisani, attraverso la nomina del Commissario ad Acta, che deve avere competenza ed esperienza certificate rispetto al Servizio Sanitario Nazionale, deve avere a cuore i diritti dei cittadini e il Servizio Sanitario Pubblico, deve saper e poter prendere decisioni basate solo ed unicamente sulle evidenze e sui reali bisogni dei cittadini, avendo le mani slegate da logiche di politiche e interessi locali campanilistici”.