Continua il braccio di ferro tra la Regione Molise e la società ATM, che espleta il trasporto pubblico regionale e che è stata esclusa, ancora una volta, dal pagamento delle spettanze per i servizi resi nel mese di ottobre non avendo presentato le relative fatture al momento dell’emissione della Determina dirigenziale n. 6787 dello scorso 15 novembre
La Regione, infatti, con una nota formale del 18 novembre, indirizzata all’Atm ma anche all’Ispettorato nazionale e Territoriale del Lavoro e alle Sedi Inps competenti, ha intimato l’azienda a pagare, entro 5 giorni, il debito di 540mila euro per i contributi non versati al Fondo di Previdenza complementare di settore. L’omesso versamento potrebbe portare all’interruzione del rapporto convenzionale, ed in tale direzione il procedimento sarebbe stato formalmente già avviato.
Intanto resta, da parte dell’Atm, il ritardo nel pagamento della mensilità di ottobre ai dipendenti, con mancata consegna pure del cedolino.
L’intento è quello di applicare quanto previsto dal Codice degli appalti ovvero indurre la Regione, in qualità di stazione appaltante, a pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate in luogo dell’affidatario del contratto risultante inadempiente.
Vicenda, che con altre, sarà trattata ampiamente domani, domenica, nell’assemblea indetta da FILT CIGL e FIT CISL con i lavoratori delle aziende molisane del trasporto pubblico. Lo scopo sarà quello di rendere edotti gli stessi sul bando di gara europea indetto dalla Regione Molise per l’affidamento dal 1° gennaio 2023 (e per i successivi nove anni) dei servizi di Trasporto pubblico locale automobilistico extraurbano del bacino unico territoriale regionale e per il quale il termine ultimo per la ricezione delle offerte è stato fissato per le ore 12:00 del prossimo 19 dicembre
Verrà inoltre affrontato il tema della mancanza di risorse atteso che il Fondo Nazionale dei trasporti, che finanzia in gran parte il trasporto pubblico, è largamente insufficiente a coprire la domanda di mobilità del Paese. Manca all’appello, infatti, almeno un miliardo di euro anche in relazione alla forte contrazione dei viaggiatori trasportati nell’ultimo triennio. Infine si tratterà pure del trasporto urbano i cui servizi sono di competenza delle rispettive amministrazioni comunali, Campobasso, Isernia e Termoli, e dalle quali si attendono risposte rispetto al superamento del monopolio e degli affidamenti diretti, ma soprattutto per quanto attiene il rinnovo del parco mezzi tristemente e pericolosamente vetusto e non adeguato.