Cominciano a manifestarsi in Molise gli effetti del Piano di Dimensionamento degli istituti di istruzione: sulla base della normativa prevista dal Ministero in linea con gli obiettivi del PNRR, per l’anno 2024 – 2025 è previsto l’accorpamento o la soppressione di alcune istituzioni scolastiche su proposta degli Enti locali, in base alle specifità del quadro territoriale.
In Molise sono 6 le scuole che perdono l’autonomia dirigenziale per essere accorpate ad altri istituti: 4 in provincia di Campobasso e 2 in quella di Isernia.
Una misura decisa per riorganizzare i servizi del sistema scolastico per ridurre il sovrannumero di uffici e figure professionali, ma che presenta chiaramente degli svantaggi.
Se le conseguenze più evidenti di questa scelta riguarderebbero una maggiore distanza tra gli studenti e la dirigenza, non sono trascurabili nemmeno i risvolti negativi in termini di occupazione.
Ne è un esempio l’ultimo bando nazionale, ancora in corso e in scadenza il 15 gennaio, rivolto alla candidatura di 1435 funzionari da impiegare nell’ambito amministrativo scolastico, ma che vede in Molise e in Basilicata, un a totale assenza di posti disponibili. Il concorso, come annunciato dal Ministro per l’Istruzione Giuseppe Valditara, mira a potenziare il sistema scolastico, tuttavia, nei territori meno popolati e nelle aree interne, caratterizzate da poche prospettive, l’accorpamento delle istituzioni scolastiche comporta inevitabilmente una riduzione degli uffici e anche dei posti di lavoro, che in una regione come il Molise sono già molto pochi.